“La paura guardata in faccia si trasforma in coraggio, quella evitata diventa timor panico”
(Antichi Sumeri)
L’ansia è una condizione di attivazione psicofisica che è fondamentale per la nostra sopravvivenza in quanto ci permette di reagire alle minacce.
Pensiamo, per esempio, alla mattina in cui si deve affrontare un esame universitario, ad un’esibizione agonistica, alla guida in una strada stretta con la nebbia, a tutte quelle situazioni nelle quali essere troppo rilassati rischierebbe di portare ad un esito non positivo o a mettere a rischio la propria o altrui vita.
In questi casi l’ansia è necessaria in quanto agisce sulla nostra attivazione in risposta ad una percezione di pericolo.
Ma, quindi, quando l’ansia diviene un problema?
Diviene un problema nel momento in cui ostacola la relazione che la persona ha con sé stessa, con gli altri e
con il mondo, fino a paralizzarla in alcuni casi.
In queste circostanze la persona, per far fronte a ciò che percepisce come pericoloso, mette in atto delle tentate soluzioni che all’inizio sembrano alleviare il problema ma poi, se reiterate nel tempo, non fanno altro che alimentarlo.
Tali tentate soluzioni consistono nell’evitamento, nella richiesta di aiuto e nel cercare di reprimere le proprie emozioni.
Il focus del mio intervento consiste nel fornire alla persona delle strategie volte al cambiamento della percezione di paura in modo tale l’ansia si presenti solo nelle situazioni in cui “l’essere un pò ansiosi” risulti necessario.